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I libri più attesi del 2019

Di Enrico Pitzianti • dicembre 11, 2018

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Come vanno le cose nel mondo dell’editoria? Bene, pare. Secondo un report redatto dall’AIE (l’associazione italiana editori) i trend sono positivi: aumenta la percentuale degli autori italiani i cui diritti vengono venduti all’estero (passata dal 3,7% del 2001 all’11,2 del 2017). Così anche il valore del mercato degli ebook, con una crescita del 3,2 per cento registrata nel 2017 rispetto alle vendite al 2016.

Il fatturato totale delle case editrici, considerando sia ebook che audiolibri e libri di carta, si aggira intorno all’1,5 miliardi di euro annui. Con un incremento, sempre su base annua, stimato al 5,8 per cento. I dati sono però parziali: mancano quelli delle vendite attraverso Amazon, ma anche quelli dei libri scolastici e scientifici. Non sono compresi nemmeno i ricavi provenienti dalla vendita dei diritti all’estero.

Ma nonostante le imperfezioni statistiche, sono in molti a dire che l’editoria è in fermento: le piccole case editrici, tra le mille difficoltà, riescono a ritagliarsi uno spazio sempre più influente, nuove realtà come Racconti Edizioni stanno riuscendo a ritagliarsi uno spazio attraverso la settorializzazione - nel caso specifico le cosiddette short stories. Ma tante altre case editrici piccole e medie, da Tunué a Minimum Fax, sono sulla via per essere considerate realtà affermate.

Ma portiamoci avanti. Nel 2019 l’editoria italiana (per quanto considerarla come un corpo unico sia ingenuo, oltre che approssimativo) sarà tenuta a confermare i trend positivi, a proporre autori all’estero, spingere altri esordienti e confermare il talento di quelli che lo sono stati fino a poco tempo fa. Per Minimum Fax, per stare a una delle case editrici appena citate, uscirà La guerra di tutti, di Raffaele Alberto Ventura. Continuerà sui temi già trattati nel suo libro d’esordio, Teoria della classe disagiata, saggio diventato un po’ un caso editoriale per l’attenzione che è riuscito ad attrarre, con un ciclo di presentazioni lunghissimo, decine di recensioni e oggi addirittura uno spettacolo teatrale in preparazione ispirato al libro uscito ormai un anno fa. La guerra di tutti continuerà ad indagare gli effetti che ha il declassamento economico e sociale che incombe sulla classe media occidentale. La grande delusione del ceto medio nell’accorgersi di vivere una mutazione che lo trasformerà in medio-basso. Questo spaesamento che diventa rabbia è “la bile dei secondi”, come l’ha definita Michele Serra sulla sua amaca di qualche giorno fa. Sempre per Minimum Fax nel 2019 uscirà anche Due o tre cose che so di sicuro, il memoir di Dorothy Allison che già era stata molto apprezzata per La bastarda della Carolina.

Per restare nel regno delle piccole case editrici, per la fiorentina Effequ ci sarà Materia, di Jacopo La Forgia, giovane e apprezzato raccontista che si sa muovere molto bene nel dominio dell’onirico.

Da Tunué, invece, ora non ci si aspettano più soltanto fumetti, settore su cui la casa editrice ha sempre lavorato. La collana di narrativa esordiente, nata da qualche anno, ha spiccato da subito, facendosi notare con la candidatura al Premio Strega 2016 di Dalle rovine, di Luciano Funetta, per esempio. Nel 2019 per la stessa collana uscirà Il giorno della nutria di Andrea Zandomeneghi, penna già conosciuta nel mondo dei racconti e gestore di una dei siti più interessanti per questo genere letterario: Crapula.it.

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Chi, invece, questa collana di narrativa Tunué la dirige è Vanni Santoni. Che oltre al lavoro da editor è uno degli scrittori che in questi anni è riuscito meglio a portare in Italia alcuni dei trend più interessanti della narrativa mondiale. Per Santoni il 2019 sarà un anno importante, uscirà uno dei suoi romanzi lavorati più a lungo: I fratelli Michelangelo, per Mondadori. La storia è quella di Antonio Michelangelo, uomo di potere e carisma, ormai fattosi anziano, che convoca i suoi cinque figli a Vallombrosa, la località toscana in cui si è ritirato. Da questa tensione iniziale le storie, diversissime, dei figli si snodano e lo scrittore toscano riesce a percorrerle con un crescendo narrativo che rimane fortissimo fino all’ultima pagina.

Sempre per Mondadori usciranno degli altri romanzi di cui vale la pena appuntarsi titolo e autore, d’altronde parliamo della casa editrice più grande d’Italia. Su tutti Il silenzio della collina, di Alessandro Perissinotto. Il romanzo è costruito attorno a un caso di cronaca avvenuto nell’astigiano nel 1969: il rapimento di una ragazzina tredicenne.

Ma anche Il cuore e la tenebra, il nuovo di Giuseppe Culicchia, affermato romanziere classe ‘65, già autore di Torino è casa mia, che ha scritto una storia su uno dei temi più forti e sentiti nella società contemporanea, la genitorialità. Ancora con Mondadori ci sarà l’esordio di Caterina Zaccaroni (una dei più importanti scout letterari in Italia). Il suo primo libro ha tutte le carte in regola per essere una delle sorprese dell’anno prossimo: seicento pagine di un’autobiografia politica, erotica e piena di anticonformismo. Si intitola Vita di C., e uscirà già il prossimo gennaio.

Uno dei trend che ha colorato con più insistenza la schiuma letteraria globale è stato il ritorno, tanto impetuoso da far parlare di sé anche fuori dalla bolla letteraria, del fantasy. Il fantasy in realtà non è mai morto, ma la narrativa del fantastico è riaffiorata sospinta da più parti: il weird (che ha una sua identità italiana per niente trascurabile), le distopie e il ritorno del realismo magico più tipicamente sudamericano. La necessità di una letteratura che esplori i mondi impossibili, come hanno fatto notare diversi critici, viene anche da una realtà sociale e politica imbrigliata e schiacciata su una sua rassegnata accettazione. Per questo, visto l’andazzo, anche il 2019 sarà territorio per le scorribande utopiche e fantastiche. Per Einaudi, a proposito, uscirà uno scritto di una bellezza particolare: La sirena e mrs hancock, di Imogen Hermes Gowar. Già un caso letterario nella sua edizione inglese sarà certamente molto letto in quella italiana. La storia è di quelle che sta a metà tra il romanzo storico e il fantastico più fiabesco e magico: c’è una voce che si è diffusa in fretta nelle vicinanze del porto, un’intera nave è stata scambiata per ciò che sembra essere una sirena.

A proposito di piccole case editrici, Aguaplano, che di recente si è fatta notare con edizioni molto ben curate, uscirà con un libro molto atteso: Monte Fato, l'autobiografia letteraria di Edoardo Rialti su fede, omosessualità e il valore dei miti.

A marzo arriverà in Italia anche un altro romanzo molto atteso, Mars Room di Rachel Kushner (anche questo sarà in libreria per Einaudi) di cui si è parlato molto bene anche perché, in qualche modo, ricorda una storia con tematiche simili, The handmaid’s tale, oggi serie TV distopica di enorme successo, ma già romanzo omonimo firmato da una gigante come Margaret Atwood.

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E per la lunga - e fortunatissima - serie “narratori che si danno per la prima volta alla non-fiction” c’è il nuovo di Bret Easton Ellis, White. Se ne parlerà molto, anche perché, va detto, l’autore di American Psycho è uno di quegli scrittori che è riuscito a fare della sua vita un’opera d’arte, un inno a se stesso e la sua scelta di dedicarsi alla non-fiction sarà con tutta probabilità un unicum nella sua carriera. Ma c’è da essere curiosi sul come se ne parlerà, visto e considerato che la non-fiction è un campo su cui in molti inciampano, alcuni riescono (Zadie Smith, Feel free, per esempio) altri no.

Da tenere d’occhio, ovviamente, ci sono le case editrici che hanno già dimostrato di portare in alto una certa alta qualità letteraria, sia nella promozione di autori italiani che stranieri: Adelphi e Iperborea, ma anche Sellerio. Se potessi abbonarmi e avere tutte le uscite di una casa editrice, personalmente opterei per una di queste tre.

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Enrico Pitzianti, Cagliari 1988, è editor de L'Indiscreto e collaboratore di Esquire, Forbes, Il Foglio e cheFare.

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